25 Novembre 2019, il Ministro dell’Interno inaugura Artemisia, villa confiscata ad un ex boss della mafia e riconsegnata alla cittadinanza come luogo di inclusione sociale, bistrot e bed&breakfast.
25 Novembre 2019, il Ministro dell’Interno inaugura Artemisia, villa confiscata ad un ex boss della mafia e riconsegnata alla cittadinanza come luogo di inclusione sociale, bistrot e bed&breakfast.
Il giorno 25 novembre 2019, in corso Umberto I n.57 a Santo Spirito, Bari, alle ore 12, la Cooperativa Sociale C.A.P.S. inaugura Artemisia, la villa un tempo appartenuta al clan Lanzarotto e confiscata negli anni Novanta, che oggi trova un nuovo utilizzo diventando un punto di riferimento per l’antimafia sociale. A presiedere la cerimonia ci sarà il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
C.A.P.S. ha ideato e candidato Artemisia come un progetto volto a valorizzare ulteriormente le caratteristiche e il pregio architettonico del bene, la villa si sviluppa su una superficie di 1.500 mq, aggiudicandosi così importanti finanziamenti da parte di autorevoli enti pubblici e privati quali la Fondazione con il Sud (Iniziativa Beni Confiscati 2013) la Regione Puglia (POR Puglia FESR FSE 2014-2020), il Comune di Bari (URBIS PON Metro 2014-2020), il Fondo di Beneficenza Intesa San Paolo e Ikea Italia.
Artemisia, da ex quartier generale della malavita a bed and breakfast, bistrot, a luogo di socialità e convivialità, che apre le proprie porte a giovani Care Leavers impegnati in un progetto di riscatto sociale, è una manifestazione esemplare di come la mafia può essere sconfitta, una rappresentazione realistica dei versi di De André “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.
La storia di Villa Artemisia
Il racconto di Artemisia parte da lontano, da quando, negli anni Novanta, al clan Lazzarotto viene confiscata una villa con i relativi terreni circostanti, che sorge a Santo Spirito, Bari. Tra queste mura si organizzava e manteneva un traffico internazionale di stupefacenti, ed è qui che le istituzioni lanciano un messaggio importante ai cittadini: la villa del clan è il primo esempio di confisca alla criminalità in terra di Bari, il primo passo verso la consapevolezza che lì dove ha attecchito la mafia può nascere qualcosa di nuovo, di bello, di buono per la comunità.
A questo punto della storia entra in gioco la Cooperativa Sociale C.A.P.S. che chiede l’assegnazione dell’immobile per impiegarlo con una nuova funzione sociale sul territorio. È il 2001, data di un traguardo importante, la villa può risorgere con una nuova destinazione dimostrando come la lotta alle mafie passa anche dal riutilizzo di beni a queste sottratte, ripristinando un circolo virtuoso: dove era insediato il centro nevralgico dello spaccio di stupefacenti, C.A.P.S. (Centro Aiuto Psico-Sociale) dà vita a una comunità terapeutica per giovani donne tossicodipendenti con figli. La Cooperativa non è nuova a questo tipo di iniziativa, fin dalla sua nascita nella periferia del quartiere San Paolo di Bari nel 1991 si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dalle dipendenze patologiche.
Artemisia oggi
Gli interventi di riqualificazione strutturale, conclusi a Settembre 2019, hanno consentito la realizzazione, all’interno di Villa Artemisia, di un Gruppo Appartamento per giovani adulti (ex art. 72 R.R. 4/2007 e ss.mm.ii. – in fase di autorizzazione), un bistrot, un B&B, un orto sociale, aree verdi con piscina per leisure e socializzazione, spazi per il coworking.
Le attività di Artemisia saranno aperte a cittadini, turisti, visitatori e saranno co-gestite da un gruppo di giovani Care Leavers, ragazzi di età compresa tra i 18 e i 21 anni, rimasti improvvisamente privi di validi supporti, o che già da minori hanno vissuto esperienze di accoglienza extrafamiliare, tipicamente in Comunità Educative. I giovani, segnalati dai Servizi Sociali Comunali e Municipali, vivranno per 12 mesi all’interno del Gruppo Appartamento per giovani adulti e saranno coinvolti in un intenso percorso formativo e di inserimento lavorativo all’interno della “Accademia del Turismo” istituita presso Artemisia, che prevederà attività di formazione teorica e pratica, tutoraggio e affiancamento da parte di uno staff tecnico-sociale qualificato nel settore della ristorazione, dell’accoglienza turistico-alberghiera e dell’agricoltura; ai giovani Care Leavers sarà riconosciuta una borsa lavoro per l’intera durata del percorso e saranno realizzati interventi di accompagnamento graduale all’autonomia economica, lavorativa e alloggiativa, al termine dei 12 mesi di progetto.
La necessità di supportare i giovani Care Leavers nel percorso di autonomia è riconosciuta come priorità non solo a livello locale, ma anche nazionale, come dimostrato anche dalla recente introduzione, nel “Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale”, di misure specifiche per il sostegno sperimentale a giovani che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine.
Villa Artemisia punta a rappresentare un’esperienza pilota a livello nazionale rispetto ai temi dell’accoglienza e inclusione socio-lavorativa di giovani Care Leavers, attraverso la realizzazione di un complesso di attività autosostenibili, aperte al territorio e tramite l’attivazione di misure volte alla piena autonomia dei beneficiari, in un’ottica non assistenzialistica. Le attività che saranno realizzate in Villa Artemisia, promosse in un contesto culturalmente e socialmente stimolante, puntano a favorire la professionalizzazione e la piena emancipazione dei giovani neomaggiorenni, scongiurando così il rischio di scivolamento in condizioni di povertà e di marginalità e contrastando il potenziale coinvolgimento dei beneficiari in contesti di illegalità, che spesso origina da condizioni di bisogno e dall’assenza di opportunità e reti sociali di riferimento.